Siamo all’inizio del XX secolo e la motocicletta trova il suo ruolo nell’impiego militare. Utilizzate già nel 1911 nella guerra di Libia come mezzi di collegamento e ricognizione, vengono poi impiegate in altri impegni di tipo bellico e militare.
Nel 1913 gli americani le impiegavano in missioni di ricognizione e subito dopo per la caccia a Pancho Villa in Messico, ma la prima vera prova del fuoco per la motocicletta fu la Prima Grande Guerra dove in grigio e verde trovarono largo impiego. La velocità e la versatilità del mezzo furono caratteristiche dominanti per la scelta del mezzo in particolari azioni sul campo, soprattutto in sostituzione del cavallo.
Durante la guerra si intensifica la produzione delle maggiori marche in tutto il mondo ed ecco che vediamo negli Stati Uniti l’impegno e l’impiego dei due grandi brand che poi sono gli stessi che saranno riusciti a sopravvivere alla grande depressione: Harley Davidson e Indian (leggi il nostro articolo sulle curiosità Harley Davidson). In Gran Bretagna, fa da specchio agli Stati Uniti, la Triumph. In Italia è la volta della Frera, la Stucchi e la Bianchi. Ogni nazione offre il suo contributo con la produzione delle due ruote.
La motocicletta si rivelò un’ottima soluzione anche in merito alla possibilità di installazione di mitragliatrici.
Emblematica è l’immagine che firma la fine della prima grande guerra sia proprio quella del caporale Roy Holz che per primo attraversa il confine tedesco in sella alla sua Harley Davidson.