Il Decreto Infrastrutture (Decreto Legge 16 giugno 2022, n. 68, convertito il 5 agosto 2022) apporta tantissime novità che riguardano anche le moto. L’obbiettivo è quello di rendere sostenibili i trasporti e di snellire i processi che riguardano la funzionalità del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità. Tra le varie disposizioni:
…Urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili…
Ci sono due importanti novità che coinvolgono anche il settore delle due ruote, di seguito riassunte.
Nel Decreto Infrastrutture il sistema delle patenti A
Tra le varie norme indicate nel Decreto, le due ruote sono chiamate in causa per rispondere all’esigenza generale che viene indicata come:
Più sicurezza e qualità dei trasporti, transizione ecologica (…) revisioni al Codice della strada per aumentare la sicurezza e velocizzare le procedure amministrative
troviamo alcuni articoli sulle patenti: innanzitutto si conferma che l’ottenimento della patente A2 o A attraverso corso di formazione presso un’autoscuola e non più di un esame di guida.
Alcune modifiche sui rinnovi
Nel nuovo Decreto si fa riferimento anche ai rinnovi della patente. Chi ha la patente scaduta da più di 5 anni, infatti, qualora decidesse di rinnovarla dovrà affrontare un piccolo test definito come esperimento di guida finalizzato a comprovare il permanere dell’idoneità tecnica alla guida in cui l’esaminato dovrà cimentarsi nell’esecuzione di almeno una delle manovre e almeno tre dei comportamenti di guida nel traffico previsti per la prova di verifica delle capacità e dei comportamenti per il conseguimento della patente della medesima categoria di quella posseduta. L’esito negativo comporta l’immediato ritiro della patente. Nel caso in cui, invece, l’esaminato non si presentasse, la patente verrà sospesa fino al successivo esperimento di guida con esito positivo.
La regolamentazione dei velocipedi a pedalata assistita
Nel mirino del nuovo decreto finisco anche i velocipedi a pedalata assistita definiti truccati, cioè che non rispondono alle caratteristiche che riporta il Codice della Strada. Questi verranno, infatti, equiparati ai ciclomotori con i relativi obblighi come la patente o l’assicurazione. il Decreto prevede anche delle sanzioni a carico di
Chiunque fabbrica, produce, pone in commercio o vende velocipedi a pedalata assistita che sviluppino una velocità superiore a quella prevista dal comma 1
Le sanzioni variano dai 1.084 e 4.339 euro. Chi opera sui velocipedi a pedalata assistita modifiche che aumentano la potenza nominale continua massima del motore ausiliario elettrico, o la velocità oltre i limiti previsti dal comma 1, sarà obbligato al pagamento di una sanzione variabile tra 845 e 3.382 euro.