La storia della Ducati è una storia di resilienza: una storia che nasce, piega sulle curve delle difficoltà, si trasforma e apre verso nuovi traguardi.
La famosa e apprezzata casa motociclistica italiana nasce, infatti, come azienda specializzata nella costruzione di nuove tecnologie per le comunicazioni radio. Saranno la capacità di reagire a situazioni avverse e la fortuna di avere alla guida personalità geniali che hanno reso la Ducati un punto di riferimento nell’industria motociclistica.
La nascita dell’azienda Ducati: il potere dell’innovazione
L’ingegnere bolognese Antonio Cavalieri Ducati, insieme ai suoi tre figli Adriano, Bruno e Marcello, fondano, nel 1926, la Società Scientifica Radio Brevetti Ducati, sfruttando la rivoluzionaria invenzione del primogenito Adriano: un condensatore radio in grado di collegare l’Italia agli Stati Uniti con una potenza inferiore di quattro volte e mezzo rispetto al predecessore, inventato da Guglielmo Marconi. Il condensatore Manens è subito un successo internazionale.
Nel 1936 la Ducati produce apparecchiature radiofoniche, interfoni, proiettori, macchine fotografiche e altre innovative apparecchiature domestiche, come il rasoio elettrico Raselet o la calcolatrice elettrica Duconta. La sede di Borgo Panigale, zona industriale del comune della città di Bologna, sarebbe diventata il centro di un polo tecnico industriale orientato verso il mercato mondiale, con filiali in Europa, America e Australia.
La seconda guerra mondiale e la rinascita: in Ducati arriva Cucciolo
L’avvento della seconda guerra mondiale che converte tutta la produzione da civile a militare e il bombardamento tedesco del 1944 che distrugge completamente lo stabilimento di Borgo Panigale non arrestano l’aura di creatività di cui l’azienda è investita: in totale segreto, all’ombra di scantinati e magazzini clandestini, progetta nuovi prodotti da immettere sul mercato post bellico. Nel 1946, alla Fiera di Milano, viene presentato Cucciolo: un motore monocilindrico da applicare direttamente sulla biciclette. Economico, leggero, geniale nella sua semplicità. Il bicimotore Cucciolo è un altro successo mondiale.
Dagli anni ’50 al 1989: il genio dell’ingegnere Fabio Taglioni
Le soluzioni all’avanguardia adottate per competere, negli anni ’50, con la Vespa e la Lambretta, portano alla presentazione del Cruiser al Salone di Milano del 1952: un modello di lusso con motore a quattro tempi.
Fabio Taglioni sarà Capo progettista della Ducati in tutto il corso della sua brillante carriera, con più di mille progetti di moto e motori in trent’anni. Nel 1956 l’ingegnere romagnolo introduce il sistema di distribuzione desmodronico il quale, consentendo ai motori da corsa di raggiungere altissimi regimi senza il rischio di perdita di efficienza, porterà alla schiacciante vittoria della Ducati a Monza nel 1958 e diventerà il simbolo di riconoscimento di tutti i motori della casa di Borgo Panigale. Iniziano le prime vittorie in campo sportivo: nel 1972 Paul Smart vince la prima edizione della 200 Miglia di Imola in sella alla nuova 750 Imola, il primo bicilindrico Desmo, progettato da Taglioni l’anno prima. L’ultima realizzazione prima della pensione, la Ducati 600, vince dal 1981 al 1984 il Campionato Mondiale. Taglioni sarà vicino alla Ducati come consulente fino alla scomparsa, il 18 Luglio 2001.
Gli anni ’90 e le icone di stile: Monster e Ducati 916
Il titolo mondiale di Costruttori del 1990 dà inizio a una serie lunghissima di vittorie mondiali, che fanno di Ducati la casa più vincente del Superbike. Nel Salone di Colonia del 1992 lo stand Ducati presenta la nuova categoria delle naked, con la sigla M 900: per tutti è il Monster. La moto, costruita con altri pezzi di ducati, sarà destinata ad entrare a pieno titolo nell’Olimpo del motociclismo, con oltre 350.000 esemplari e tantissime versioni. Due anni dopo, nel 1994, la Ducati 916 taglia il traguardo di “Moto dell’anno” nelle riviste dedicate più prestigiose. Nel 1998 viene organizzato il primo World Ducati Week, o WDW, il raduno mondiale di moto Ducati: eventi, corse, mostre, esposizioni dedicate agli appassionati, che alla sua prima edizione conta già 10.000 partecipanti da tutto il mondo. Numero destinato a crescere nelle edizioni successive.
Gli anni Duemila all’insegna dei primati
Il 1° gennaio 2000 la Ducati vende esclusivamente online la prima moto nella storia di internet: partorita dal genio del designer Pierre Terblanche la Ducati MH 900e è a detta di molti, ancora oggi, una vera e propria opera d’arte. Negli anni successivi vengono presentate la Ducati Multistrada e la SportClassic, fino alla svolta del 2006: viene presentata la Desmosedici RR, prima moto stradale derivata dal prototipo che corre nella MotoGP.
Nel 2008 i modelli 1098, Desmosedici RR e 848 salgono sul podio delle moto sportive più amate e la Ducati si conferma come il costruttore di moto sportive per antonomasia. Nello stesso anno la moto Monster, rimasta invariata per 15 anni, viene sostituita da un nuovo modello denominato Monster 696. Nel 2010 inizia la produzione della Multistrada 1200 e il WDW segna un’affluenza record con oltre 60.000 appassionati Ducatisti da tutto il mondo. Ma Ducati non si ferma: nell’autunno dello stesso anno svela la nuova Diavel 2011 al Salone Internazionale del Motociclo di Milano.
Ducati: la storia continua
Gli anni successivi saranno un susseguirsi di presentazioni, nuove sfide ed evoluzioni, che proclamano nuovamente, nel 2020, la casa emiliana Campione Mondiale Costruttori MotoGP. Una corsa, quella della Ducati, ricca di soddisfazioni e vittorie sorprendenti, che puoi rivivere saltando in sella ad una delle nostre proposte.
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